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Habitat delle Zecche

La zecca

La zecca, il cui nome scientifico del genere è Ixodida, è un piccolo animaletto molto simile ai ragni, con i quali condivide la medesima struttura del corpo ed il numero delle zampe (in totale 8); ma a differenza dei loro parenti stretti che si nutrono per lo più di insetti che catturano con le loro ragnatele, le zecche si nutrono di sangue (ematofagi) di altri animali, compreso l’uomo. Per questa ragione, questi organismi passano gran parte del tempo in attesa di aggrapparsi direttamente alla pelle, al pelo o ai vestiti dell’ospite per infestarlo e parassitarlo.

Il pericolo dell’infestazione da zecche

Sia per gli animali domestici che per l’uomo, l’infestazione da zecche rappresenta una eventualità potenzialmente pericolosa per la salute. In entrambi i casi, oltre al relativamente piccolo danno provocato dalla lesione del suo morso, la zecca è soprattutto un vettore di altri organismi microscopici che possono provocare malattie gravi a carico dell’ospite colpito. In campo umano, particolarmente insidioso è il batterio Borrelia burgdorferi, ossia l’agente eziologico responsabile della Borrelliosi o Malattia di Lyme. Gli organismi patogeni trasmessi dalla zecca a cani e gatti sono numerosi, alcuni dei quali possono anche passare successivamente all’uomo. Tra questi citiamo i batteri Ehrlichia canis, Rickettsia rickettsia, Anaplasma platys e Anaplasma phagocytophilum.

Habitat delle zecche

Le zecche sono presenti in una vasta gamma di ambienti terrestri, tuttavia prediligono le coperture vegetali ombrose ed umide. Gli habitat ideali delle zecche sono pertanto rappresentati dai prati di sottobosco e di radura, in prossimità di specchi o corsi d’acqua, ma anche in zone più esposte, purché non troppo siccitose. In termini altimetrici, il genere Ixodida si spinge fino ad una quota di 1500 metri sul livello del mare, rappresentando di fatto una manaccia anche per le aree collinari e montane. La loro attività è massima in primavera ed estate, quando gli adulti si portano preferibilmente in cima agli steli di piante erbacee ed arbusti, in attesa di essere inavvertitamente “raccolti” da un cane o da una persona a passeggio.

In campagna è facile riscontrare la presenza di zecche, soprattutto quelle della specie ricinus, nelle aree incolte, ai margini degli appezzamenti agricoli e all’ombra delle macchie arboree. Le attività agricole quali l’aratura e la somministrazione di fitofarmaci rendono infatti le coperture vegetali produttive, ad esempio di cereali o altre erbacee nonché i frutteti, ambiti verdi sostanzialmente difficili da colonizzare da parte di questi organismi.

Poiché le zecche resistono anche a temperature prossime a 6-7 °C, la loro presenza in questi habitat è riscontrabile anche fino al tardo autunno in molte regioni italiane, soprattutto in particolari annate miti. In questi casi, la minaccia del morso di una zecca è ancora più pericolosa in quanto gli individui che giungono fino al termine della stagione hanno avuto maggiori occasioni di parassitare altri animali e, pertanto, hanno una maggior probabilità di possedere al loro interno uno o più organismi patogeni trasmissibili all’ospite.

A differenza di quanto spesso raccontato, le zecche non compiono salite prolungate sulle piante e non possiedono ali. Per questa ragione, è alquanto difficile che possano popolare la chioma degli alberi ovvero cadere dalle loro foglie. Può invece accadere che una zecca riesca a salire sui primi rami più bassi di un albero, specie se questi sono inclinati quasi a toccare il suolo. Al di sopra di un metro circa, calano infatti drasticamente le probabilità di aggrapparsi ad un animale durante il suo passaggio e, quindi, di poter riuscire a procurarsi un pasto.

Prevenzione dal morso di zecca

Quando si prevede di entrare nell’habitat della zecca nella stagione dell’anno in cui questi animali sono attivi è opportuno osservare alcune regole fondamentali per ridurre la probabilità di raccogliere una qualche specie di Ixodidi e, peggio ancora, di subirne il morso.

Nel percorrere sentieri erbosi è consigliabile evitare per quanto possibile il contatto con i cespugli o l’erba alta. Diversamente, è opportuno indossare calzature lunghe e ben chiuse.

Tuttavia, non è sempre possibile annullare completamente il rischio di essere infestati da una o più zecche quando si frequentano questi ambienti, in particolare se è stata accertata una loro elevata presenza. Per questa ragione, è altrettanto importante al termine di ogni escursione controllarsi bene tutto il corpo, meglio ancora se con l’aiuto di un’altra persona. È noto infatti che la pericolosità della zecca cresce proporzionalmente con il trascorrere del tempo durante il quale avviene lo scambio di sangue tra l’ospite ed il parassita: maggiore è la durata del pasto e più alta è la probabilità che gli eventuali microorganismi interni al corpo della zecca entrino nel circolo sanguigno dell’individuo infestato.

Quando si rileva la presenza di una o più zecche sul proprio corpo ovvero tra il pelo del cane o del gatto è quindi bene rimuoverla tempestivamente seguendo le diverse tecniche possibili, tutte finalizzate ad evitare che rimanga conficcato nella pelle l’apparato boccale dell’artropode, il quale può facilmente causare una successiva infiammazione da lesione cutanea.

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