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Impianto idraulico il water closet

I comuni WC installati nelle nostre abitazioni hanno due tipi di sistemi di scarico: a “caduta” e a “aspirazione”. Nei modelli con scarico a caduta, il WC viene ripulito da un flusso di circa 9 litri d’acqua che scende per gravità da una vaschetta situata sopra il sanitario, mentre nei modelli ad aspirazione viene sfruttato il vuoto d’aria provocato dal flusso dell’acqua, in modo che la pressione dell’aria faccia aumentare la velocità dell’acqua spinta nel WC.

Aumentando la velocità dell’acqua si ottiene un miglior effetto pulente. Il vuoto d’aria si forma grazie alla presenza di un particolare sifone, posto all’interno della tazza del WC, con una bocca di scarico che inizialmente si restringe per poi allargarsi (come nei tubi Venturi), così che l’acqua, riempiendo completamente la sezione di sifone più stretta e quindi passando in quella più larga, riesca a trascinare una quantità d’aria tale da produrre quel vuoto parziale su cui è basato il funzionamento del sistema.

La vaschetta del WC

Le vaschette che servono da serbatoio per l’acqua di scarico contengono dei sistemi di leve e “meccanismi” idraulici che a causa del frequente utilizzo e delle sollecitazioni, possono incepparsi o rompersi. I modelli più comuni di vaschetta sono quelli con sistema di scarico “a campana” e quelli “ad azione diretta”: entrambi i tipi hanno una capacità di circa 9 litri.

Le vaschette a campana si trovano installate negli impianti di vecchio tipo, sistemate in alto sulla parete dietro al WC, costruite in ghisa con un pozzetto, ricavato nella base della vaschetta e attraverso il quale passa il tubo di scarico, coperto da una “pesante” campana anch’essa di ghisa. Si scarica l’acqua facendo sollevare la campana per mezzo di una leva collegata a una catenella e lasciandola ricadere bruscamente, in maniera da provocare un rapido efflusso di acqua con relativo risucchio d’aria, la cui pressione spinge ulteriormente l’acqua giù nel tubo di scarico verso il WC.

Le vasche ad azione diretta sono installate dietro al WC a un’altezza di circa 60 centimetri dal sanitario, costruite in materiale plastico o in porcellana vetrificata. Al loro interno c’è un tubo curvato a forma di U con un’estremità inserita direttamente nel tubo di scarico, mentre l’altra termina a circa 25 millimetri dal fondo della vasca, con una parte più larga che contiene una piastra metallica forata e un diaframma in gomma. Lo scarico avviene mediante una levetta montata sul bordo esterno della vaschetta.

Il guasto più frequente riguarda l’usura del diaframma: occorre sollevare il coperchio della vaschetta, fissare in posizione sollevata il galleggiante della valvola che controlla l’entrata dell’acqua e svuotare la vaschetta. Quindi si svitano i dadi che trattengono il sifone e si sostituisce infine il vecchio diaframma con un nuovo disco in gomma, badando che sia di diametro uguale a quello della piastra metallica.

RUMORE DELLA VASCHETTA DEL WC

Può capitare che, dopo aver tirato l’acqua del WC, si senta un rumore dalla cassetta di scarico: questo avviene perché il “tubo silenziatore” posto sul rubinetto azionato dal galleggiante si è rotto oppure sfilato. Se si è sfilato, è sufficiente recuperarlo all’interno della cassetta e reinserirlo sul beccuccio del rubinetto.

Solitamente è un’operazione che si riesce facilmente a compiere con le mani: nel caso in cui la gomma si fosse indurita si allarga il tubo con un paio di pinze a becco. Se, invece, si fosse rotto, si può usare un qualsiasi tubo di gomma o plastica flessibile con diametro interno da 6 millimetri, tenendolo distanziato dal fondo della cassetta di 1 o 2 centimetri.

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