Esistono diversi tipi di oli esausti:
- gli oli chiari che provengono delle industrie
- gli oli scuri che derivano soprattutto dalle macchine e contengono quindi metalli e residui di combustione e ossidati
- gli oli esausti solubili come olio vegetale per frittura.
Per ogni tipo di olio si usano metodi diversi di ritiro e smaltimento.
Oli esausti di frittura
La struttura degli oli alimentari viene modificata dopo la frittura, l’olio viene ossidato e assorbe le sostanze inquinanti dalla carbonizzazione dei residui alimentari. La densità degli oli ossidati fa sì che l’olio galleggia sull’acqua delle fognature. Questo comportamento degli oli esausti è causa di inquinamento ambientale.
Il ritiro degli oli esausti consente di riciclare l’olio per l’uso industriale, p.e. per la produzione di lubrificanti, bio-diesel, tensioattivi e saponi.
Il servizio di ritiro e smaltimento oli esausti conviene soprattutto per strutture che usano un’elevata quantità di olio, come ristoranti, mense o cantine.
Oli chiari e oli scuri
Anche questi oli sono soltanto in parte biodegradabili e versati nelle fognature causano un inquinamento, in quanto riducono l’ossigeno disponibile per pesci e alghe. La loro combustione inquina ugualmente generando emissioni dannose per l’ambiente.
Il ritiro e lo smaltimento adeguato degli oli esausti è indispensabile per proteggere l’ambiente.
Gli oli chiari provenienti delle industrie sono facilmente rigenerabile usando un processo di purificazione come il filtraggio e/o la centrifuga.
Gli oli scuri, come l’olio motore, sono particolarmente pericolosi in quanto pieni di metalli pesanti e altre sostanze inquinanti. Per il ritiro e lo smaltimento di questi oli esausti bisogna chiuderli dentro contenitori stagni senza mischiarli con altri liquidi (fluidi antigelo, fluidi di trasmissione).