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Sostanze pericolose

Le sostanze pericolose sono presenti in molti luoghi di lavoro. In base a un recente studio il 16% dei lavoratori in Europa riferisce di maneggiare sostanze pericolose e il 22% di essere esposto a vapori tossici. L’esposizione alle sostanze pericolose può verificarsi ovunque sul luogo di lavoro, ossia presso aziende agricole, parrucchieri, officine per la riparazione di veicoli a motore e stabilimenti chimici.

Le sostanze pericolose possono causare numerose tipologie di danno differenti tra loro. Alcune causano il cancro, altre possono danneggiare la capacità di riproduzione o provocare menomazioni alla nascita. Altre sostanze possono causare danni al cervello, al sistema nervoso e provocare asma e problemi alla pelle. Il danno derivato dalle sostanze pericolose può risultare da una singola esposizione di breve durata oppure dall’accumulo di sostanze all’interno del corpo nell’arco di un lungo periodo di tempo.

LA LEGISLAZIONE IN MATERIA

Lo scopo della legislazione europea è minimizzare i rischi per la salute derivanti da sostanze pericolose presenti nei luoghi di lavoro. Per il diritto dell’Unione europea, l’eliminazione e la sostituzione sono le misure di controllo prioritarie per proteggere i lavoratori dalle sostanze pericolose.

I più importanti presupposti della legislazione europea in questo campo sono la protezione dei lavoratori dai rischi associati agli agenti chimici cancerogeni (compresi l’asbesto o la polvere di legno) e agli agenti biologici. Tuttavia, i regolamenti riguardanti la classificazione e l’etichettatura sono di uguale importanza, in quanto forniscono importanti informazioni (etichette di sicurezza, simboli e fogli informativi sulla sicurezza) disponibili per gli utenti. Queste disposizioni devono essere recepite nell’ordinamento normativo nazionale.

Gli Stati membri hanno la facoltà di inserire alcune disposizioni aggiuntive o più rigorose per la protezione dei lavoratori, tra cui le restrizioni sull’uso di alcuni processi di lavoro o valori limite più bassi, dal momento che le direttive corrispondenti prevedono unicamente requisiti minimi. Pertanto, si raccomanda vivamente l’informazione riguardo alle specifiche normative nazionali applicabili in merito all’uso di sostanze pericolose nel posto di lavoro. È importante essere consci del fatto che queste disposizioni su problematiche come la valutazione dei rischio, le misure tecniche ed i limiti di esposizione valgono anche per le sostanze pericolose generate da processi lavorativi utilizzati, quali la polvere di legno o i fumi delle saldature.

PREVENZIONE E CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE A SOSTANZE PERICOLOSE

Al fine di proteggere la salute dei lavoratori dalle sostanze pericolose, si richiede ai datori di lavoro di:

  • valutare i rischi;
  • prendere i provvedimenti più opportuni atti a eliminare o ridurre i rischi;
  • monitorare l’efficacia delle misure preventive ed esaminare l’andamento della valutazione.

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

La valutazione del rischio è un requisito previsto dalla legislazione europea ed adottato in tutti gli Stati membri. La valutazione del rischio consiste nell’identificazione di ciò che può causare danni in maniera tale che sia possibile prendere le misure preventive più opportune. Una giusta valutazione del rischio è la base per una gestione di successo del rischio stesso.

Una formazione dei lavoratori che tiene in debita considerazione la valutazione del rischio al fine di ottenere prassi di lavoro sicure è un’importante parte della gestione del rischio. I lavoratori opportunamente formati non solo possono applicare le regole, ma anche lavorare in maniera più efficiente e promuovere un ambiente di lavoro più sano e sicuro. Il rischio derivante da una sostanza è determinato da due fattori: le caratteristiche della sostanza e il grado di esposizione.

È importante inserire nella valutazione dei rischi gli incidenti prevedibili, il lavoro di manutenzione e un piano relativo alle misure da prendere in queste circostanze, compreso il pronto soccorso. La legislazione dell’Unione europea ha stabilito delle priorità per le misure di controllo dell’esposizione nel caso in cui una valutazione riveli la presenza di rischi: l’eliminazione della pericolosità a seguito della modifica del processo o del prodotto è il fattore con la priorità più elevata; se l’eliminazione non è possibile, allora le sostanze pericolose o il processo dovrebbero essere sostituiti con un’altra sostanza o processo non rischiosi o meno pericolosi; ove non si sia attuata una prevenzione dei rischi per i lavoratori, sarebbe necessario incrementare le misure di controllo per eliminare o ridurre i rischi per la loro salute.

Nell’effettuazione dei controlli, si dovrebbe osservare il seguente ordine di priorità:

1) progettare i processi di lavoro, attuare i relativi controlli e utilizzare attrezzature e materiali adeguati al fine di ridurre l’emissione di sostanze pericolose;

2) impiegare alla fonte del rischio misure di protezione comuni, come un sistema di ventilazione, e misure organizzative appropriate;

3) adottare misure di protezione personale compresi i dispositivi di protezione individuali, laddove non si possa prevenire l’esposizione mediante altri mezzi. Il numero di lavoratori soggetti alle esposizioni, la durata e l’intensità dell’esposizione e la quantità di sostanze pericolose utilizzate dovrebbero essere ridotti a un livello minimo. Si dovrebbero inoltre adottare misure igieniche appropriate.

CONTROLLO E ESAME

La procedura di valutazione del rischio dovrebbe essere riesaminata quando vi sono variazioni al processo lavorativo, quando si introducono nuove sostanze chimiche o si procede all’adattamento di un processo e inoltre in caso di infortuni e danni alla salute e comunque su base periodica al fine di assicurare che i risultati siano sempre attuali. Una volta che si è provveduto ad inserire nel processo una misura di controllo, se ne dovrebbe monitorare l’efficacia. E’ necessaria una valutazione regolare della situazione per accertare i casi in cui si verificano deterioramenti lenti (ad esempio, la minore efficienza dei sistemi di ventilazione) e variazioni alle prassi di lavoro.

LIMITI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE

I limiti di esposizione professionale (OEL) per le sostanze pericolose costituiscono un’importante informazione per la valutazione e la gestione del rischio. Sono stati fissati degli OEL per un numero limitato di sostanze attualmente utilizzate sul luogo di lavoro. Valori limite vincolanti e indicativi sono stabiliti in apposite direttive europee.

Ciascuno Stato membro nell’Unione europea determina i propri limiti di esposizione professionale validi a livello nazionale, aggiungendo di solito più sostanze rispetto a quanto previsto nella direttiva. I limiti d’esposizione professionale validi a livello nazionale possono essere vincolanti (il che significa che devono essere necessariamente rispettati) oppure indicativi (come l’indicazione dei valori che dovrebbero essere raggiunti). Il datore di lavoro dovrà assicurare che l’esposizione dei lavoratori non ecceda comunque i limiti nazionali.

SOSTANZE PERICOLOSE: UNA PRIORITÀ EUROPEA

La preoccupazione crescente per il fatto che l’attuale sistema normativo in tema di sicurezza chimica per la salvaguardia dell’ambiente e della salute non fornisce un livello di protezione sufficiente, ha portato allo sviluppo di una nuova politica chimica europea, delineata nel libro bianco intitolato "Strategia per una politica futura in materia di sostanze chimiche".

Questa politica ha l’obiettivo di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente per le generazioni presenti e future e prevede la presenza di un singolo sistema di registrazione, valutazione e omologazione delle sostanze chimiche (REACH).

Il requisito di fornire informazioni ai bassi livelli della catena di produzione è uno degli elementi chiave del sistema REACH per il trattamento delle sostanze chimiche. REACH intende fornire maggiori informazioni sui pericoli che possono essere causati da tali sostanze e su come affrontare i loro rischi potenziali. Esso ha anche l’obiettivo di rafforzare il requisito per la valutazione del rischio, dal momento che i produttori, gli importatori e gli utenti finali dovrebbero effettuare valutazioni per le tipologie di utilizzo dichiarate e proporre misure di gestione del rischio in grado di controllare i rischi.

Nel 2002, la Commissione europea ha pubblicato il volume intitolato "Adattarsi al cambiamento nel lavoro e nella società: una nuova strategia comunitaria sulla salute e la sicurezza del lavoro, 2002/2006". Questa pubblicazione rileva come necessario che l’Europa analizzi rischi nuovi o emergenti, con particolare riguardo a quelli associati agli agenti chimici, fisici e biologici.

UN’ATTIVITÀ DI CONTROLLO DI SUCCESSO E CORONATA DA BENEFICI

È comunemente riconosciuto che un trattamento efficace delle sostanze pericolose protegge i lavoratori, l’ambiente, assicura la qualità dei prodotti realizzati ed è una buona fonte di reddito per una azienda. Una tipografia sita nel Regno Unito ha posto rivestimenti sulle vecchie macchine da stampa che necessitavano di elevate quantità di solvente per funzionare. La messa in atto di questa attività ha richiesto soltanto una riflessione minima ed un investimento finanziario quasi nullo.

Questa semplice operazione ha permesso di: dimezzare i livelli di vapore di solvente e di risparmiare 5.000 litri di solvente a settimana. La copertura di tutte le macchine per il rotocalco con rivestimenti consentirà di incrementare il risparmio conseguito di un ulteriore 20%. Un importante produttore di sistemi di saldatura ad arco ha sostituito la vernice ad alto contenuto di materie solide con la vernice in polvere. Si è provveduto a installare una cabina per l’applicazione di polvere e una stanza ambientale. L’esposizione dei lavoratori alle sostanze solventi organiche è stata drasticamente ridotta e l’esposizione alla polvere è stata ben controllata. Il rivestimento in polvere delle parti ha migliorato la resistenza alla corrosione in maniera significativa permettendo di ottenere una qualità della finitura della superficie di livello superiore.

Grazie a queste misure è stato possibile ridurre in maniera sostanziale sia l’emissione di solventi nell’aria sia i residui della verniciatura. L’investimento in conto capitale è stato superiore a 500.000 EURO. Tuttavia grazie alla maggiore efficienza del sistema di verniciatura a polvere, è stato possibile ridurre il costo complessivo della verniciatura del 25%. II periodo di recupero dell’investimento è pari a 6,3 anni.

METODO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ATTUABILE IN QUATTRO FASI

1) Realizzare un elenco delle sostanze impiegate nei processi sul luogo di lavoro e delle scistanze generate nel processo, quali i fumi delle saldature o la polvere di legno;

2) Raccogliere informazioni su queste sostanze, ovverosia sui danni che possono provocare ed il modo in cui questi danni possono verificarsi. Le schede tecniche sulla sicurezza (SDS) che devono essere fornite dalle ditte produttrici di sostanze chimiche sono un’importante fonte di informazione;

3) Stimare l’esposizione alle sostanze pericolose identificate, tenendo in considerazione la tipologia, l’intensità, la durata, la frequenza e i tempi di esposizione, nonché gli effetti combinati di sostanze pericolose usate contemporaneamente ed il relativo rischio;

4) Classificare la gravità dei rischi accertati. Questo elenco può poi essere utilizzato per redigere un piano d’azione per la protezione dei lavoratori.

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