Vi sono tanti buoni motivi per prolungare l’impianto elettrico all’esterno della casa. Per esempio è più sicuro alimentare gli attrezzi elettrici da giardino con le apposite prese da esterno (ben isolate e robuste), invece di utilizzare le scomode prolunghe collegate con una presa nell’atrio di casa. Molte persone infatti infilano le spine degli attrezzi da giardino nelle prese di casa, collegando prolunghe che strisciano dalla cucina al corridoio ed escono in giardino.
Garage e laboratori sono però sicuri ed efficienti se attrezzati direttamente con una o più prese a cui collegare i nostri utensili. La necessità della massima sicurezza all’esterno è ovvia: l’umidità può provocare facilmente corti circuiti, e le possibilità di manomissione dell’impianto sono maggiori che in casa. All’esterno si installano esclusivamente le apposite lampade sigillate. Si utilizzano solo cavi protetti nelle specifiche canaline e tubi rigidi. Si devono proteggere tutte le prese con interruttori differenziali, che reagiscono istantaneamente alle correnti disperse e ai corti circuiti.
L’installazione è simile a quella di una normale lampada: si derivano i tre fili di alimentazione (fase-neutro-terra) da una scatola di derivazione interna alla casa, li si fanno correre nell’apposito tubo rigido fissato alla parete con gli specifici tasselli e li si collega all’attacco del portalampada. Il filo di terra è sempre al centro.
Per l’esterno è bene acquistare e utilizzare attrezzi elettrici a doppio isolamento.
I portalampade per esterno sono progettati per essere a tenuta stagna, con guarnizioni in gomma che impediscono l’ingresso dell’umidità.