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Idraulica sostituire un gruppo miscelatore

I gruppi miscelatori
si suddividono in due categorie: i miscelatori per cucina e vasca da bagno, montati sulle pareti piastrellate, e i miscelatori per lavandini e bidè con l’attacco sul bordo di ceramica. Tutti e due i tipi hanno una borchia di protezione decorativa interposta tra la base del miscelatore e la superficie di appoggio.

Miscelatori per cucina e vasca da bagno

Questi miscelatori sono collegati ai tubi di alimentazione mediante due giunti a compressione i cui dadi devono essere avvitati contemporaneamente adoperando due chiavi fisse di ugual misura (oppure serrando alternativamente prima un dado e poi l’altro di un mezzo giro), fino al serraggio completo di entrambi.

Miscelatori per lavandini e bidè

I miscelatori di questo tipo sono costituiti da due rubinetti, uno per l’acqua calda, l’altro per la fredda, incassati nei due fori del lavandino o bidè. I becchi d’uscita dei rubinetti sono collegati con tubi flessibili o rigidi in rame a un collettore centrale, in cui avviene la miscelazione. Il collettore è inserito nel foro centrale del lavandino e su di esso è avvitata la canna d’uscita dell’acqua (la canna d’uscita è assente nei gruppi per bidè).

Il fissaggio dei tubi di collegamento alle bocche d’uscita dei rubinetti con le bocche d’ingresso del collettore è ottenuto per mezzo di giunti a compressione, e nello stesso modo sono collegate le bocche d’ingresso al fondo dei rubinetti con i tubi della rete idrica.

I RUBINETTI PER IL BIDÈ

Quelli per bidè sono normali rubinetti a colonna. Per togliere e sostituire un rubinetto da bidè si procede nello stesso modo, avendo cura di sistemare la guarnizione superiore a contatto con la ceramica e quella “a cappello” forato, lievemente conica, la cui parte in rilievo
va inserita a pressione nel foro del bordo di ceramica, intorno alla filettatura della parte inferiore del rubinetto. Stretto il dado esagonale, si collega il flessibile al tubo di rete.

Sostituzione e smontaggio di un gruppo miscelatore per lavandini e bidè

Per montare su un lavandino un nuovo gruppo si tolgono innanzitutto le manopole a cappuccio, si svitano le borchie alla base, la canna centrale e i sottostanti dadi di fissaggio; si tolgono infine le rondelle e le guarnizioni superiori di protezione della ceramica. Per i due rubinetti e per il collettore centrale ci sono quindi tre dadi, tre rondelle e tre guarnizioni.

II gruppo si infila dal di sotto nei tre fori del lavandino, in modo che le tre guarnizioni inferiori dei rubinetti e del collettore vadano a toccare la ceramica.

Sulla parte superiore filettata del collettore che sporge al di sopra del bordo del lavandino si inseriscono poi in successione la guarnizione in gomma, la rondella e il dado, avvitandolo delicatamente a mano.

Si montano le guarnizioni e le rondelle dei due rubinetti e i dadi di fissaggio dei rubinetti stessi, e si avvita definitivamente controllando che il gruppo rimanga bloccato in posizione centrale sul lavandino, con i due rubinetti in posizione simmetrica rispetto al collettore centrale.

Si possono ora avvitare, con tre o quattro giri di nastro di teflon®, le borchie di base dei rubinetti e la canna d’uscita dell’acqua, il cui asse deve essere perpendicolare al bordo posteriore del lavandino.

Si montano infine le manopole a cappuccio dei rubinetti, collegando il gruppo alla rete nella maniera descritta per i rubinetti singoli.

Miscelatori per doccia e vasca da bagno

La maggior parte dei moderni gruppi miscelatori per doccia e vasca da bagno ha una singola leva di comando che permette con un solo movimento di regolare la temperatura e il flusso d’uscita dell’acqua. I miscelatori per vasca da bagno hanno quasi sempre il pomello di comando per deviare l’acqua dal becco del rubinetto al tubo flessibile della doccia.

LA RIPARAZIONE DEI RUBINETTI

L’acqua è libera di transitare dall’entrata verso l’uscita. Quando la manopola montata sulla filettatura del “mille righe” viene ruotata in senso orario, la guarnizione scende, ostruendo sempre più l’entrata dell’acqua, fino a quando ne chiude completamente il passaggio.

DIFETTI E RIMEDI

Gli inconvenienti più comuni con il rubinetto chiuso sono due:

  • Acqua sopra la ceramica e vicino alla borchia.
  • Acqua che esce dal rubinetto.

PERDITE D’ACOUA IN UN RUBINETTO MONOCOMANDO

Precisiamo che con il termine “monocomando”
si indica la possibilità di dosare acqua calda e fredda mettendo in funzione una sola manopola, e di miscelarla per ottenere le temperature intermedie. Il sistema di chiusura utilizzato per ottenere queste funzioni può essere a sfera, a dischi oppure a pistoni.

  • Il sistema a sfera. La chiusura è fornita da una sfera opportunamente sagomata (a forma di asola) che ruota in un apposito alloggio. Le asole, a rubinetto aperto, hanno la funzione di miscelare l’acqua calda e fredda a seconda del movimento della manopola. Le due guarnizioni tenute in leggera pressione dalle rispettive molle alloggiate all’interno delle sedi, provvedono ad arrestare l’acqua a rubinetto chiuso.
  • Il sistema a dischi e il sistema a pistoni. Entrambi i sistemi sono alloggiati all’interno di una cartuccia indipendente, bloccata per mezzo di due viti. Questa soluzione non permette interventi di riparazione, all’infuori della sostituzione della cartuccia.

IL MECCANISMO DI CHIUSURA A SALTARELLO

Ci sono gruppi miscelatori con incorporato un sistema di tiranti e leve che permette la chiusura e l’apertura del tappo (sistema a saltarello) sul foro di scarico. Il pomello che comanda il leveraggio è disposto sulla parte posteriore della cannella d’uscita dell’acqua. Esso è collegato a un tappo, con fiIettatura interna e guarnizione per impedire la fuoriuscita dell’acqua dal colletiore, per mezzo di un tirante verticale che passa in un piccolo tubo all’interno della canna ed esce dal fondo del collettore: il tappo suddetto deve essere avvitato a fondo dopo aver montato il becco d’efflusso, stringendo per bene il dado a ”galletto” con le dita.

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