Albero di terza grandezza, alto sino a 15 (18) m, o arbusto, a rami formanti una corona ovale-arrotondata, rada; corteccia grigia, liscia e lucida, indi fessurata e nerastra con l’età; gemme tomentose, non vischiose.
Foglie alterne, composte, imparipennate, lunghe 10- 22 cm, con 4-9 paia di foglioline (5 x 1 cm), sessili, oblungo-lanceolate, intere ai margini nel quarto inferiore indi acutamente seghettate e acute all’apice, di colore verde-scuro e scarsamente pelose di sopra, verde-glauche e un po’ tomentose di sotto, volgenti al rosso-sanguigno in autunno.
Fiori ermafroditi, numerosi, in corimbo ramoso ed eretto; calice tomentoso a lacinie triangolari; corolla a petali (4-5 mm) bianchi obovati; stami 20; stili 3 liberi.
Il frutto è un pomo globoso (5-10 mm in diametro), glabro, rosso-scarlatto, con endocarpo membranaceo e 3 semi acuti rossastri. Fiorisce da maggio a luglio.
Il Sorbo degli uccellatori vive in quasi tutta Europa e nell’Asia occidentale; in Italia è sporadico in quasi tutta la penisola e sale nelle Alpi sino a 2400 m; specie mediamente lucivaga, di larga adattabilità e indifferente al substrato, si trova nei boschi sia di latifoglie che di aghifoglie e loro radure, negli arbusteti e sulle pendici detritiche e sassose. Specie di primo merito per alberature stradali.
Il legno, di colore rosso bruno, con alburno più chiaro, è duro, compatto ed elastico; si impiega per i lavori di carradore, per tornio e intaglio e serve per fabbricare le slitte. I frutti, ricercati dagli uccelli, si utilizzano in molti modi, per marmellate, liquori e preparazioni medicinali. La sua importanza forestale è modesta ma viene spesso coltivato come pianta ornamentale e in cultivar migliorate a frutti dolci eduli. Come combustibile dà buona legna da ardere e il carbone si usava nella fabbricazione della polvere pirica.