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Arbusto sempreverde o deciduo, rampicante o sarmentoso, più o meno rustico, Jasminum è originario dell’areale asiatico, mediterraneo e delle isole atlantiche. J. nudiflorum e J. primulinum sono apprezzati per i fiori gialli che compaiono precocemente (il primo da novembre a marzo su rami sprovvisti di foglie; il secondo in marzo-aprile) ma non sono profumati. Quelli di J. azoricum e J. sambac hanno invece profumo intenso e fioritura estiva di colore bianco.

I GELSOMINI si coltivano in giardino per formare pergolati o coprire vecchi muri, ma anche tronchi di alberi e graticci. Tra le specie più celebri ricordiamo J. officinale o gelsomino bianco, i cui bianchi fiori profumatissimi compaiono nel periodo estivo e possono essere utilizzati per estrarne l’essenza. J. nudiflorum o gelsomino d’inverno, è forse l’arbusto dalla fioritura invernale più noto e frequente. I fiori di colore giallo vivace fanno la loro comparsa da novembre a marzo, abbellendo i delicati rami verdolini ancora sprovvisti di foglie.

Jasminum: cosa fare in caso di siccità?

J. nudiflorum e J. officinale dimostrano una buona resistenza al freddo, al contrario, J. primulinum, durante la stagione invernale, deve essere protetto con paglia o altro materiale idoneo.

J. nudiflorum e J. officinale gradiscono le esposizioni al sole come quelle leggermente ombreggiate. J. primulinum, invece, vuole solo esposizioni solari.

Richiede annaffiature regolari, soprattutto se vegeta in terreni che tendono ad asciugare velocemente. In caso di siccità occorre intervenire puntualmente e in maniera copiosa.

Genere di facile adattabilità.

Le specie più resistenti si possono piantare dall’inizio dell’autunno fino ai primi mesi della primavera successiva con giornate di tempo buono; evitare di eseguire l’operazione nei mesi più freddi. J. primulinum, a causa della sua scarsa resistenza al freddo, va messo a dimora al riparo di un muro in primavera avanzata.

Si può distribuire concime due volte l’anno, in primavera ed estate, nel caso la pianta presentasse sviluppo stentato. Mantenere umido il terreno senza causare ristagni d’acqua e pacciamare all’inizio dei primi caldi la base della pianta con terricciati o torba.

Le specie precoci a fiore giallo si potano drasticamente dopo la fioritura. Più leggero l’intervento nei gelsomini che portano i fiori sulla nuova vegetazione. A fioritura ultimata si diradano i rami di J. officinale. Si provveda a sopprimere il legno vecchio e quello danneggiato dal freddo.

Si possono usare sistemi diversi, ma la talea semilegnosa con piede (in estate) è la più impiegata. Tra le altre tecniche ricordiamo la propaggine, attuata interrando i rami più lunghi ed elastici a fine estate-inizio autunno e separandoli dalla pianta madre quando hanno radicato, ossia dopo un anno circa; la semina si consiglia in luoghi riparati sempre a fine estate-inizio autunno.

Pericolo afidi e cocciniglie

Afidi e cocciniglie sono i parassiti che più frequentemente possono infestare la pianta; i primi s’affollano sugli apici vegetativi, i secondi attaccano rami e fogliame. In caso di attacchi trattare con prodotti specifici. Il gelo può causare danni assai gravi, soprattutto su J. primulinum.

Indice: Jasminum
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