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Elettrica: le precauzioni

È consuetudine, in presenza di incidenti derivati dall’elettricità, riferirsi erroneamente alla tensione quale causa del fenomeno. Si sentono infatti frasi del tipo: “… L’uomo è rimasto folgorato da una scarica elettrica a 20.000 volt”. In realtà, i problemi vengono provocati dalla tensione solo indirettamente: ciò che produce direttamente i danni è la corrente. Quando una corrente elettrica attraversa il nostro corpo i danni conseguenti dipendono dalla sua intensità e dalla durata. Si ha il fenomeno della “tetanizzazione” quando i muscoli rimangono contratti fino al cessare del passaggio di corrente elettrica: il soggetto può
sembrare attaccato alla parte in tensione, in quanto incapace di muoversi.

D’altra parte, succede anche che la persona folgorata, per l’elevata tensione, venga allontanata dalla parte interessata alla scarica per una violenta reazione dei muscoli. Nei casi di corrente molto alta, può verificarsi anche un arresto respiratorio, senza contare che il normale battito del cuore, funzionando con stimoli elettrici, può essere alterato fino alla fibrillazione ventricolare. Inoltre, la corrente elettrica, per l’effetto Joule, riscalda le parti del corpo attraversate ustionandole. In base al valore della corrente (espresso in mA, milliampere) e alla durata del fenomeno (in secondi) si considerano quattro livelli di pericolosità:

LIVELLO 1 – Al di sotto di 0,5 mA la corrente elettrica non viene percepita (una lampada da 15 watt assorbe circa 70 mA).
LIVELLO 2 – La corrente elettrica (10 mA) viene percepita senza effetti dannosi.

LIVELLO 3 – Compaiono principi di tetanizzazione, disturbi al cuore, aumento della pressione sanguigna, difficoltà di respirazione.
LIVELLO 4 – Si arriva alla fibrillazione ventricolare e alle ustioni.

ALCUNE UTILI AVVERTENZE

La prima regola dell’elettricista è quella di staccare sempre la corrente prima di eseguire qualsiasi lavoro, anche semplici operazioni come quella di sostituire una lampadina bruciata.

  • Quando si lavora su un elettrodomestico, si deve staccare la spina e assicurarsi che nessuno possa reinserirla.
  • Quando si deve lavorare al buio, utilizzare una torcia a
    batteria, evitando tassativamente di lasciare inserito il circuito di illuminazione.
  • Per avere la certezza di aver isolato il circuito di lavoro, si stacca l’interruttore generale, quello accanto al contatore. Poi, si verifica sempre la mancanza di tensione con il cacciavite cercafase: la prudenza non è mai troppa.
  • Non lavorate mai sugli impianti a piedi nudi o con i piedi bagnati o immersi nell’acqua. Se il pavimento è bagnato, isolatevi con delle assi di legno, una sedia o un tavolo.

SOCCORSI URGENTI

LA SCOSSA ELETTRICA

In caso di scossa elettrica il valore della corrente che attraversa il corpo dipende dalla resistenza che il corpo umano oppone. La resistenza diminuisce quando la pelle è sudata o in presenza di ferite che sanguinano. Invece la resistenza aumenta in presenza di zone callose dell’epidermide. È indispensabile intervenire immediatamente quando la folgorazione compromette la respirazione e il cuore; se la persona colpita non viene soccorsa entro 3 o 4 minuti possono verificarsi conseguenze gravissime.

NON TOCCARE!

Non toccare la persona folgorata se non si è ben sicuri che la medesima non è più in contatto con le parti in tensione. In caso contrario togliere la tensione. Qualora il circuito non possa essere prontamente interrotto, isolare adeguatamente la propria persona con guanti isolanti, panni asciutti, collocandosi su tavole di legno asciutto e muovere l’infortunato afferrandolo per i vestiti. In alternativa allontanare dall’infortunato, con un solo movimento rapido e deciso, la parte in tensione, usando pezzi di legno secco o altri oggetti in materiale isolante. Non toccare oggetti metallici.

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