Il Ciliegio Montano è un piccolo albero, alto sino a 6 (10) m, o più spesso arbusto, a rami divaricati e ramuli spessi penduli, stolonifero.
Il Ciliegio Montano ha foglie alterne, con picciolo (1-2 [3] cm) sprovvisto di ghiandole, dalla lamina ovato-ellittica (6-8 [12] x 3-4 cm), brevemente cuneata alla base, minutamente e doppiamente dentata ai margini, acuminata all’apice, liscia e glabra sulle due pagine.
Fiori ermafroditi, in corimbi peduncolati (2-4 cm) paucifiori; calice a lacinie acute, dentate e ghiandolose; corolla a petali obovati o rotondati (8-12 mm) bianchi.
Il frutto del Ciliegio Montano è una drupa globosa (10 mm), appiattita alla base, di colore rosso o nero porporino, glabra, non pruinosa, pendula, succosa, di sapore acidulo, con epicarpo non aderente alla polpa. Nocciolo globoso e liscio. Fiorisce in aprile-maggio.
Il Ciliegio montano è specie eurasica, spontanea dai Balcani all’India, coltivata e naturalizzata in tutto l’emisfero boreale; in Italia è presente in tutta la penisola e le isole, sia in coltivazione che inselvatichita, nei boschi e nelle siepi.
Pianta di poche esigenze, il Ciliegio Montano si adatta ai terreni più diversi e si spinge sino a 1800 m. Il legno, di colore bianco-rosato con durame bruno, è semiduro ed è idoneo a lavori di tornio e intaglio.
I frutti sono eduli e si usano nella produzione del Maraschino.