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Le SPIREE sono bellissimi arbusti decidui rustici originari del Nord-est asiatico e, in misura minore, del Nordamerica e dell’Europa.

Ha dimensioni medio-piccole, con steli sottili è ramificati, foglie alterne, dentate, di forma diversa e fiori piccoli riuniti in pannocchie o corimbi di colore variabile dal bianco, al rosato, al rosso. A seconda della specie la pianta può fiorire in primavera oppure in estate. Talvolta la fioritura è così intensa da piegare i rami.

E’ un genere di facile coltivazione e in giardino si utilizza per formare siepi; ben si presta anche a essere piantata ai bordi dei ruscelli o ai margini degli specchi d’acqua, col vantaggio di consolidare le rive e con straordinari effetti di specchiatura al momento della fioritura.

S. arguta è una delle specie più fiorifere; i suoi fiori di color bianco candido sbocciano verso aprile-maggio. Grazie alla bellezza della fioritura in Inghilterra ha meritato l’attributo di Bridal Wreath, ovvero “corona nuziale”.

Temperatura

Dimostra una buona resistenza al freddo.

Luce

Si adatta bene sia alle posizioni ombreggiate sia a quelle in pieno sole.

Acqua

Richiede annaffiature regolari, più intense al momento dell’impianto e in caso di periodi ciccitnci

Terreno

Non ha particolari preferenze, pur prediligendo suoli fertili e freschi.

Impianto

Va eseguito dagli inizi dell’autunno fino a marzo, scegliendo giornate di bel tempo ed evitando di operare nei mesi particolarmente rigidi. Nel fondo della fossa conviene distribuire della torba addizionata a un concime Fosfatico. Nel caso si volesse impiegare per la formazione di siepi, gli esemplari andranno distanziati tra loro di 45-60 centimetri.

Cure colturali

Non servono protezioni invernali. La pacciamatura primaverile con letame maturo è utile nel caso il terreno fosse eccessivamente sciolto.

Potatura

Va regolata a seconda delle specie. Alcune, infatti, portano i fiori su legno di un anno, come S. arguta, S. vanhouttei, S. pruniflia, S. cantoniensis; altre sulla vegetazione dell’anno, come S. japonica, S. japonica bumalda, S. dotiglasii, S. wetchii.
In base a questa distinzione, nel primo caso l’intervento cesorio si pratica a fioritura conclusa potando, come minimo di un terzo, i rami che hanno fiorito. Nella seconda ipotesi la potatura si effettua a Fine invemo, riducendo i rami di un terzo della lunghezza e sopprimendo parte del legno vecchio. Una pratica utile consiste nell’asportare i fiori man mano che appassiscono.

Moltiplicazione

Generalmente per divisione dei ceppi o per talea. In quest’ultimo caso si prelevano dalla pianta madre le talee legnose in autunno-inverno, mentre quelle semilegnose si staccano in estate; quindi le si pone a radicare in luogo idoneo.

Avversita’

Talvolta può essere attaccata da parassiti. In questo caso occorre intervenire prontamente irrorando con prodotti specifici.

Indice: Spiraea
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