Il Pino Loricato è un albero di seconda grandezza, alto sino a 20 (30) m nelle forme erette, ma talora più basso e tozzo nelle forme ramificate dalla base; corona piramidale con rami grigio-chiari marmorizzati per la presenza delle cicatrici fogliari; corteccia fessurata in grandi placche romboidali con scaglie lucenti che la fanno rassomigliare a una corazza.
Foglie lineari ([51 7-9 [101 x 0,2 cm) rigide e pungenti, di colore verde-scuro. Strobili solitari, ovoidali ([51 7-8 [91 cm), con squame piramidali a mucrone breve e ricurvo, maturanti in due anni. Fiorisce in giugno.
Specie montana e rupicola, spiccatamente xerofila e calcicola, il Pino Loricato resiste bene al clima di altitudine e all’aridità; ai livelli superiori di vegetazione assume spesso un portamento più depresso e quasi prostrato che richiama quello del Pino montano.
Il suo areale interessa i Balcani e l’Italia meridionale, ove vive, sparso o in piccoli gruppi, sui monti dell’Avellinese, della Calabria e della Lucania, tra 900 e 2270 m.
Ancorché la specie viva accantonata in limitati distretti e vada riducendo il suo areale, è forestalmente interessante perché, in considerazione della sua frugalità, è atta ai rimboschimenti appenninici delle pendici calcaree di altitudine, come specie pioniera e preparatoria analogamente al Pino nero.
Il legno del Pino Loricato non va distinto in pratica da quello del Pino nero di Calabria e si utilizza per i medesimi scopi; i tronchi migliori si usano per la fabbricazione di mobili e di serramenti.
