Nematodi o anguillule: sono anguille in miniatura, microscopici vermi, il loro habitat preferito è quello ricco di acqua, il loro spostamento avviene a ondulazione o per reptazione. I nematodi si insinuano e vivono tra le radici di innumerevoli specie vegetali. La velocità con cui si moltiplicano li rende fra i parassiti più temuti e anche perché la loro presenza facilita la trasmissione di un’altra grave malattia, la virosi.
I danni: i nematodi si nutrono aspirando i liquidi delle radici o dai bulbi, la loro presenza è visibile per la comparsa di tumefazioni a livello delle radici dovuta dal liquido tossico che iniettano quando mordono le radici che marciscono, causando gravi alterazioni nello sviluppo cellulare rappresentato da: crescita rallentata della pianta, sugli steli dove macchie oleose ne indicano la presenza, i nematodi causano deformazioni, rigonfiamenti. Sulla parte posteriore delle foglie compaiono maculature irregolari, raggrinzimenti, mentre per quanto riguarda i nematodi dei bulbi, questi causano delle macchie scure e nerastre all’interno di essi che possono portare anche alla morte della pianta.
Le piante colpite sono diverse, ma sono soprattutto le piante bulbose ad essere attaccate come per esempio, i giacinti, i narcisi, le begonie ecc.
La lotta contro i nematodi si presenta alquanto ardua: innanzitutto deve essere fatta una rotazione corretta delle colture, mentre un ottimo deterrente per gli attacchi dei nematodi è dato dall’impiego del garofano indiano nelle colture che ha la proprietà di respingere le anguillule.
Un rimedio per eliminare il detylenchus dispaci ( anguillula dei bulbi e dei fusti), se l’infestazione è ancora limitata alla parte superficiale del bulbo, può essere quello di immergere i bulbi in acqua calda a 45° per un periodo di almeno 3 ore. Quando l’infestazione si presenta più grave è indispensabile eliminare i bulbi o le piante bruciandole. Altri metodi di lotta che danno buoni risultati sono dati dall’impiego di fumiganti, ma sono comunque riservati a personale esperto per la difficoltà di applicazione.
Il bromuro di metile, rimane per il momento la difesa più usata nelle grandi coltivazioni contro questi parassiti nonostante sia pericoloso per l’ambiente.