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Questa aromatica imponente e vistosa è ideale nella parte di fondo delle aiuole, dove torreggia sul resto della vegetazione apportando verticalità, freschezza e fragranza. Come tutte le biennali, nella prima stagione di vita produce il fogliame rigoglioso, poi, l’anno successivo, fiorisce e muore (anche se, a volte, riserva la sorpresa di vivere più a lungo).

L’angelica ha dunque un’esistenza effimera, ma si potrà sempre averne qualche esemplare a disposizione, semplicemente coltivando le piantine che nascono per autosemina attorno alla pianta madre.

Gli impieghi culinari e officinali dell’angelica sono vari: a parte presunte virtù afrodisiache, i gambi carnosi possono essere canditi e le foglie fresche, dal sapore delicato, si usano come dolcificante o si consumano crude in insalata; la leggenda dice che l’angelica protegge dal Maligno, cosa che spiega il suo nome.

Questa pianta richiede un angolo al sole o in leggera ombra, riparato dal vento (data la sua notevole statura, l’angelica lo tollera male). Il terreno ideale è fresco ma ben drenato, preferibilmente arricchito con l’aggiunta di abbondante composta prima dell’impianto. L’angelica prospera anche nei substrati acidi.

La fine dell’estate e l’inizio dell’autunno sono i periodi ideali per trasferire le piante dai vasi alla piena terra terra. Nella stagione successiva daranno solo foglie e si dovrà attendere l’anno successivo per vederle fiorire; ciò vale anche per i semenzali nati per disseminazione spontanea, che in autunno, quando avranno sviluppato almeno una coppia di foglie, dovranno essere ripicchettati.

A inizio primavera distribuite attorno alla base una manciata di concime organico in granuli.

Nei periodi siccitosi scavate una conchetta alla base degli steli e riempitela d’acqua una o due volte la settimana.

L’Angelica sta bene accanto al Papavero Rosso

L’angelica in fiore offre un magnifico sfondo verdeggiante a parecchie piante: sta bene soprattutto con quelle di aspetto campagnolo come il papavero rosso, la licnide e i lupini.

L’angelica, assieme ad altre erbe aromatiche o medicinali come il finocchio, l’aneto, il prezzemolo e la carota selvatica, appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. Si tratta di piante che producono numerose ombrelle di minuscoli fiori giallo-verdastri o bianchi, poco ornamentali se considerati singolarmente, ma belli nell’insieme e soprattutto ricchi di nettare, perciò molto apprezzati da insetti utili come le api e le sirfidi, che questi fiori richiamano in giardino.

Indice: Angelica
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