Il Pioppo Cipressino è un albero molto caratteristico per il suo portamento colonnare stretto e affusolato, alto sino a 40 m, differenziatosi probabilmente per mutazione del Pioppo nero; da questo si distingue per il tronco spesso policormico, per i rami più esili e assurgenti, quasi verticali, e per le foglie che sono alquanto più piccole e più rotondeggianti, con il picciolo soffuso di rosa.
La corteccia è profondamente solcata ma priva di protuberanze. La stragrande maggioranza dei Pioppi cipressini è rappresentata da individui maschili, per cui la moltiplicazione avviene per talea, mentre assai rari sono quelli femminili. Fiorisce in marzo-aprile.
Si presume che la patria d’origine di questa mutazione sia l’Asia occidentale, donde sarebbe stata introdotta da antichissima data in Europa con la coltivazione.
Nell’Europa meridionale e in Italia il Pioppo cipressino è largamente coltivato sia in filari per alberature di viali e lungo i canali, sia isolato per ornamentazione nei parchi e giardini e intorno alle case; sale nelle Alpi sino a 1300 (1800) m.
Il legno del Pioppo Cipressino è di cattiva qualità perché fragile, poroso e grossolano; si usa solamente per farne imballaggi e lavori correnti.