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Hydrangea annovera specie rampicanti o cespugliosi, decidue o sempreverdi, originarie dell’America e dell’Estremo Oriente, che godono di vasti diffusione, tanto da essere coltivate anche industrialmente nelle serre. Allevata a cespuglio, ad alberello e, sovente, su pergolati e muri, l’ORTENSIA conta numerose cultivar variamente colorate (bianche, rosa, rosse, blu e violacee). La fioritura avviene in estate e i piccoli fiori sono riuniti in corimbi o pannocchie. Nella maggior parte delle specie le foglie sono opposte e dentate.

Uno degli aspetti più curiosi delle ortensie è la possibilità di far assumere ai fiori tonalità diverse mediante dei semplici accorgimenti. Per avere fiori di un bel blu, bisogna annaffiare ogni tanto con una soluzione di allume di ammoniaca. Nei terreni a reazione chimica piuttosto acida le ortensie rosse e rosa, assumono una colorazione blu o violacea, mentre piccole dosi di calcare, fanno diventare i fiori rosa.

H. macrophylla dimostra una moderata sensibilità al freddo, mentre più resistenti sono H. petiolaris e H. paniculata. Si evitino, comunque, anche le esposizioni eccessivamente calde che accelerano l’appassimento dei fiori.

L’esposizione ideale è quella leggermente ombreggiata.

Quanta acqua dare all’Hydrangea

Annaffiare al momento dell’impianto e regolarmente durante il periodo estivo.

Gradisce quelli ben dotati di sostanza organica, profondi, freschi, ben drenati, esenti da calcare.

Dall’inizio dell’autunno fino a novembre, oppure all’inizio della primavera. Se il terreno non è povero di sostanza organica, andrà accuratamente preparato prima della messa a dimora. Meglio preferire posizioni al riparo dalle gelate e da venti freddi.

Nelle zone fredde e ventose è opportuno proteggere le piante in inverno, avvolgendole con fogli di plastica aperti superiormente e inferiormente.

Pur essendo alquanto diversificata a seconda delle specie, occorre tener presente alcune considerazioni di base: l’ortensia realizza la fioritura sulla vegetazione dell’anno, per cui, in linea di massima, la potatura si basa sull’eliminazione del legno morto o troppo vecchio.

H. macrophylla (= H. ortensis) si pota a fine inverno eliminando raso terra il legno eccessivamente vecchio, i rami non fioriferi, accorciando della metà quelli di due anni al di sopra delle gemme fiorifere e mantenendo i getti di un anno d’età. Sempre in marzo si pota H. paniculata recidendo i rami vigorosi a un paio di gemme da terra e sopprimendo successivamente in estate i rami non voluti. H. petiolaris, rampicante, dopo che si è sufficientemente sviluppata sul sostegno, va regolata in marzo intervenendo sui rami che hanno fiorito.

Mediante talee semilegnose prelevate a fine estate. Le specie rampicanti si riproducono per talee radicali di legno tenero fatte all’inizio dell’estate.

Tra i parassiti animali ricordiamo gli afidi, che colpiscono gli apici vegetativi dei nuovi getti e che andranno combattuti con un prodotto specifico. Nel caso di clorosi (ingiallimento delle foglie frequente nei terreni ricchi di calcare), si può intervenire somministrando sostanze a base di ferro (chetati o solfati).

Indice: Hydrangea
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