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Arbusto compatto, pollonante, deciduo, originario della Cina e del Giappone. I suoi rami pendenti sono rivestiti da una lucente corteccia verdolina; le foglie alterne, ovato-lanceolate e rugose, sono doppiamente dentate. Comprende una sola specie, K. japonica, con diverse varietà. Ha fiori giallo dorati, semplici, che sbocciano in aprile-maggio; nella cultivar Pleniflora essi sono, invece, doppi e di un colore giallo intenso. Un’altra varietà, la Picta o Argenteo-variegata, presenta foglie screziate di color bianco crema. A eccezione di quest’ultimo tipo, si tratta di un arbusto rustico. La sua posizione ideale in giardino è quella contro un muro o comunque con un fondale che ne faccia risaltare il colore dei fiori.

Come affrontare l’innaffiatura nei periodi primaverili

Alquanto rustica, sopporta bene anche le basse temperature.

Gradisce esposizioni in piena luce o a mezzombra. Talvolta il sole troppo forte può causare danni ai fiori.

In caso di periodi primaverili siccitosi, distribuire acqua in abbondanza. Per il resto effettuare normali annaffiature.

Vegeta bene in quasi tutti i tipi di terreno, a esclusione di quelli troppo umidi e molto calcarei. Gradisce i suoli fertili e freschi che non presentano ristagni d’acqua.

Va eseguito dall’inizio dell’autunno fino alla fìne dell’inverno, scegliendo giornate di tempo bello ed evitando i mesi più rigidi. In particolare nelle aree a clima freddo si consiglia di porre la pianta al riparo di un muro.

Di quali cure necessita?

Non abbisogna di protezioni contro il gelo. Le concimazioni possono essere in genere somministrate in due riprese, in marzo e in giugno. Desiderando ottenere piante robuste e molto fiorifere, è importante che la somministrazione a fine inverno sia particolarmente sostanziosa e a base di fertilizzante organico e minerale. All’inizio della primavera si può effettuare una pacciamatura alla base della pianta con letame maturo o terriccio, per mantenere l’umidità nel terreno.

Va eseguita in giugno, subito dopo il termine della fioritura. Si eliminano gli steli di tre-quattro anni, recidendoli alla base, per favorire la formazione di nuovi polloni.

Avviene in modi diversi: per divisione dei cespi, per pollone radicale e per talea. Nel primo caso, il più diffuso, l’operazione va eseguita in autunno oppure in inverno scegliendo giornate miti o comunque di bel tempo.

La Kerria non è soggetta ai parassiti

Non viene attaccata in modo significativo da parassiti o crittogame.

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