L’Olmo Campestre è un albero di seconda grandezza, alto sino a 30 (40) m, longevo e pollonante, con tronco diritto e molto ramoso a formare una corona ampia e densa; corteccia grigio-bruna, liscia da giovane, indi screpolata e più o meno suberosa, ramuli quasi distici, lisci o suberoso-alati (var. suberosoa).
Foglie alterne semplici, con breve picciolo (8-15 mm) e stipole caduche, a lamina obovata o ellittica (2-10 [111 x 1,5-5 cm), cuneata e asimmetrica alla base, doppiamente dentato-seghettata ai margini, lungamente acuminata all’apice, glabra e lucida di sopra, sparsamente ghiandolosa e pubescente di sotto, con 7-12 (15) paia di nervature secondarie.
L’Olmo Campestre ha fiori ermafroditi addensati in fascetti multifiori ascellari e subsessili. stami 4-6 con antere porporine, stigmi 2. Il frutto è una noce alata (samara) obovata e subrotonda (1,5-2,5 x 1-2 cm), attenuata alla base, smarginata all’apice, glabra e con il seme eccentrico, spostato in alto verso il seno della smarginatura apicale. Fiorisce in marzo-aprile.
L’Olmo campestre occupa un areale che si estende a gran parte dell’Europa centro-meridionale, all’Asia minore e all’Africa minore; in Italia è frequente in tutte le regioni, nel piano basale, di solito non oltre i 500 m, eccezionalmente sino a 1000 (1450) m.
Si adatta bene ai terreni pesanti, argillosi e sopporta energiche potature e capitozzature.
Oltre che spontaneo è molto coltivato come specie di primo merito per alberature stradali e ornamentale nei parchi; ha una particolarissima importanza come tutore vivo per la viticoltura.
Il legno dell’Olmo Campestre, ad alburno bianco-rosato e durame bruno, è semiduro, di notevole resistenza e durata, di bell’aspetto e di facile lavorazione; trova impiego nelle costruzioni in luoghi umidi, nei lavori di carradore, per pezzi di macchine soggetti a forte attrito, per mobili, liste per pavimenti, oggetti da tornio e intaglio, nonché sfogliato per compensati e impiallacciature.
Come combustibile è mediocre perché svolge poco calore e residua molta cenere. Le foglie sono un eccellente foraggio pensile per il bestiame. La corteccia è fibrosa e gli agricoltori la usano per legature da innesti; è inoltre tintòria (giallo) e tannica, per cui viene usata per conce speciali.