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I GLICINI sono probabilmente tra i più attraenti arbusti rampicanti decidui.
Originarie di Cina, Giappone e del Nordamerica, sono piante rustiche e vigorose, hanno foglie imparipennate composte da foglioline di forma variabile tra l’ovato e il lanceolato.

Spettacolari sono i fiori dal profumo leggero e riuniti in racemi, con colori variabili dal blu-viola, al lilla, al rosato, al bianco.

I glicini vengono impiegati per ornare le facciate degli edifici, abbellire cancellate, muri e pergolati. Tra le specie più note ricordiamo W. sinensis, o glicine della Cina, e W. floribunda. La prima è alquanto vigorosa e porta fiori un po’ più grandi e fitti che sbocciano contemporaneamente sullo stesso grappolo. W. floribunda ha una fioritura abbondante, ma più tardiva.

Dimostra buona rusticità e una moderata resistenza al freddo.

Gradisce le esposizioni sia al sole sia in leggera ombra.

Richiede annaffiature normali; si aumentino però le somministrazioni di acqua in caso di periodi siccitosi.

Non ha particolari esigenze e vegeta praticamente in tutti i suoli, purché non siano eccessivamente calcarei. Quelli migliori sono comunque, freschi e profondi.

Si pratica dagli inizi dell’autunno fino a mese di marzo, disponendo le piante in posizione riparata, magari a ridosso di un muro. Occorre orientare i giovani fusti verso supporti prestabiliti mediante tutori. Possono essere piantate anche in contenitori sempre nello steso periodo in cui si mettono a dimora in piena terra. In tal caso si utilizza terriccio fertile.

Distribuire un concime polivalente in primavera e in estate. Non richiede protezioni invernali.

Impalcata la pianta, se si desidera ottenere ammirevoli pergolati fioriferi, occorre intervenire in estate e l’inverno seguente sui rametti laterali. Col primo intervento si riducono i nuovi getti laterali a circa 15 cm; successivamente, in inverno, gli stessi getti si accorciano a due-tre gemme dalla base.
In questo modo si limita la vigoria del glicine e si favorisce l’emissione di laburde fiorifere. W. sinensis può essere allevata su un unico ramo, il quale andrà a costituire il tronco, allo scopo di formare degli alberelli in grado di reggersi da soli senza che necessitino di sostegni.

Si riproduce facilmente per propaggine, la quale va eseguita in primavera o in autunno. Si può utilizzare anche la semina da effettuarsi in primavera in serra fredda. Spesso di difficile attecchimento, è consigliabile per i primi tempi coltivare il glicine in contenitore: all’inizio cresce stentatamente, ma poi progredisce con buona vigoria.

La clorosi, che provoca ingiallimenti fogliari, si combatte somministrando al terreno chetati di ferro o torba. Proteggere con reti i germogli delle piante in caso di attacchi da parte di uccelli. Se gli apici dei nuovi getti vengono infestati da afidi occorre combatterli con prodotti specifici.

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