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Il genere Acer annovera arbusti nani a lenta crescita e grandi alberi (di cui tralasciamo la trattazione). Tra gli ACERI arbustivi distinguiamo due gruppi: gli aceri giapponesi (A. palmatum e A. japonicum) e gli aceri americani (A. negundo).

I primi, con chioma al quanto elegante, hanno foglie delicate, lobate, talora finemente frastagliate e piacevolmente colorate, soprattutto in autunno, di oro o porpora. Sopportano bene il freddo se non è persistente, ma sono più sensibili ai periodi asciutti estivi. Gli americani, similmente ai precedenti, possono formare cespugli o alberelli. I rami (la cui corteccia è verde) portano foglie palmate a cinque lobi, particolarmente appariscenti nei colori autunnali; i fiori, sia maschili sia femminili, sono insignificanti e portati da individui separati. Il frutto è una samara dalle ali alquanto sviluppate.

Tra le varietà più apprezzate di acero americano ricordiamo: l’Argenteo-marginatum o Variegatum a foglie largamente bordate di bianco; l’Elegans o Aureo-marginatum, con screziature di color giallo-oro. Tra quelle di A. palmatum, citiamo l’Atropurpureum, molto diffuso, vigoroso, con foglie a sette lobi che assumono durante l’estate un bel colore bronzeo e il Dissectum, con foglie finemente frastagliate che assomigliano alle fronde delle felci. Per A. japonicum ricordiamo infine la varietà Aureum a lenta crescita, con foglie a ventaglio dotate di nove o undici lobi, di color giallo tenero.

Gli Acer sono particolarmente noti come arbusti da giardino per il portamento aggraziato e l’eleganza delle foglie che, in primavera e in autunno, assumono colori suggestivi.

Quanta acqua nei mesi più caldi?

In genere sono piante abbastanza rustiche, ma temono le correnti fredde, i geli tardivi e i raggi solari mattutini.

Gradiscono posizioni di mezzombra.

Effettuare generose annaffiature in caso di andamento stagionale siccitoso e durante i mesi più caldi.

Necessitano di terreni freschi e umidi anche d’estate, in quanto molto sensibili a situazioni di aridità. Il suolo deve essere ben dotato di sostanza organica e privo di calcare. Se mantenuti di piccola taglia si prestano anche alla coltivazione in vaso.

Devono essere piantati possibilmente in zone riparate.

Sono piante che richiedono normali irrigazioni e apporti fertilizzanti; resistono bene a eventuali ristagni idrici.

In genere le piante si acquistano già sviluppate con la forma definitiva, che verrà mantenuta mediante cimature dei rami che crescono sbilanciati effettuate durante il periodo vegetativo. Maggiore cura può richiedere la chioma degli Acer allevati in vaso. È buona norma eliminare in modo accurato tutti quei germogli che nelle varietà screziate portano foglie di colore completamente verde. Tra l’altro, è un’irregolarità che si manifesta con una certa frequenza.

Macchie che colpiscono gli Acer

Occorre fare attenzione ai periodi di gelo troppo prolungati e all’aridità estiva. Gli aceri possono essere colpiti da macchie nere, una malattia crittogamica che provoca sulle foglie macchie rotondeggianti scure contornate da un alone decolorato e che ne causa la caduta. Si devono distruggere le parti colpite e trattare in primavera con prodotti a base di rame.

Un’altra malattia crittogamica è la tracheo-verticillosi, un fungo che causa il graduale appassimento e disseccamento detta vegetazione; si previene utilizzando per la riproduzione piante sane e disinfettando il terreno dei semenzai.

Per talea e per innesto.

Indice: Acer
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