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Impianto Elettrico

Si può definire impianto elettrico quella parte della distribuzione dell’elettricità che partendo dal contatore tramite i conduttori (fili) e passando per il quadro elettrico arriva in tutti i punti in cui serve azionare (gli utilizzatori): illuminazione, elettrodomestici, utensili e/o macchine nel caso di utenze industriali. Per le unità abitative (utenza domestica, professionale, associazioni, circoli, etc) la tensione occorrente è di 230 volt (cosiddetta vecchia corrente a 220) chiamata anche monofase perchè fornita da due conduttori (fili): fase e neutro. Il circuito monofase è come un anello costituito da due conduttori, uno manda corrente (fase) ad un utilizzatore che la sfrutta ad esempio un portalampada (si accende una lampadina) da esso poi esce l’altro conduttore (neutro) che chiude il circuito rendendolo così attivo. L’elettricità è un bene molto prezioso ed utile tuttavia se si dovesse sprigionare in modo incontrollato, per difetti o guasti degli apparati di conduzione (fili) e/o di manovra e protezione (interruttori), essendo energia invisibile è molto pericolosa. Anche se gli apparecchi utilizzatori non fanno parte dell’ impianto elettrico devono essere a norma e non difettosi altrimenti possono bruciare perchè l’energia elettrica produce calore ("effetto Joule"). Inoltre le persone per contatto indiretto ad un apparecchio utilizzatore o diretto ad un conduttore di elettricità possono ustionarsi, essere soggetti a "tetanizzazione" (contrazione muscolare), blocco respiratorio, arresto cardiaco.

Per evitare i pericoli relativi all’utilizzo dell’elettricità l’ impianto elettrico deve essere realizzato dall’ELETTRICISTA (tecnico e/o Ditta specializzati ed abilitati, iscritti alla Camera di Commercio o Commissioni Provinciali per l’artigianato) nel rispetto delle normative vigenti. L’ELETTRICISTA che esegue l’ impianto elettrico, oppure adegua alle norme un vecchio impianto elettrico, ad ultimazione dei lavori avvenuta, ha l’obbligo di rilasciare una certificazione. L’ impianto elettrico infatti deve essere certificato da un "responsabile tecnico" che redige una dichiarazione di conformità di esecuzione a regola d’arte e la garanzia di sicurezza dell’impianto stesso regolamentata da quanto introdotto dalle direttive di LEGGE 46/90, DPR 447/91 e DM 37/08. La certificazione o "dichiarazione" (documento ESSENZIALE) deve essere conservata dall’utente così da essere sollevato, in caso di contestazioni e/o liti, da ogni responsabilità derivanti dal cattivo funzionamento dell’impianto elettrico. Nella categoria degli impianti elettrici possono rientrare anche: l’impianto di ricezione segnale televisivo, l’impianto di telecomunicazione (telefonia fissa), l’impianto di citofono o di videocitofono, l’impianto antintrusione (allarme). 

Quali sono i problemi derivanti dall’impianto elettrico? Quali sono le soluzioni ai problemi?

I problemi che si possono verificare ad un impianto elettrico sono riconducibili al suo cattivo funzionamento per sovraccarico, corto circuito oppure dispersione. Il sovraccarico si verifica quando i vari utilizzatori (elettrodomestici, utensili, illuminazione etc) assorbono maggiore corrente rispetto a quella disponibile e/o consentita dal contratto di fornitura dell’Ente o altrimenti quando si verifica un notevole aumento della corrente sui conduttori, fenomeno caratteristico del corto circuito (collegamento tra polo positivo e polo negativo con assenza di resistenza tra i due).

Le dispersioni invece si possono verificare maggiormente se l’ impianto elettrico e/o i componenti che lo costituiscono sono vecchi e/o non funzionanti perfettamente. Non ci sono particolari circostanze di pericolo fatta eccezione se una "massa" (lavatrice o altro elettrodomestico e/o macchina) ha perso il suo "isolamento principale" allora si possono prendere delle scosse elettriche quando si tocca la struttura della massa stessa. E’ per proteggersi da questa probabile circostanza che la legge prevede di realizzare un impianto di terra il quale scarica la corrente in dispersione a terra rendendola innocua (non folgorante) in caso di contatto. Quando ci sono dispersioni di questo tipo o per motivi diversi può succedere che scatta l’interruttore differenziale auspicando che l’ impianto elettrico ne è dotato.

I problemi sopra citati possono essere prevenuti in fase di progettazione dell’ impianto elettrico dall’ELETTRICISTA il quale considerate le utilizzazioni dell’impianto, le tecniche di funzionamento e le circostanze per cui è preposto, fa il dimensionamento dei conduttori e stabilisce i livelli di protezione da applicare. Ad un impianto elettrico esistente l’ELETTRICISTA gli fa l’adeguamento tecnico nel rispetto delle leggi. Per evitare il sovraccarico o corto circuito nel quadro elettrico l’ELETTRICISTA installa l’interruttore magnetotermico. Per proteggere dalle dispersioni nel quadro elettrico l’ELETTRICISTA installa l’interruttore differenziale (salvavita).

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