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Lotta roditori ambienti rischio

La lotta ai roditori continua a rappresentare un aspetto igienico sanitario di non semplice soluzione, anche se si sono affacciate nuove, o presunte tali, strategie di lotta, di gestione delle risorse, di attenzione alla sicurezza, ecc.

Resta il fatto che realisticamente, nonostante i progressi della chimica fine e delle nostre conoscenze, possiamo affermare che nella migliore delle ipotesi si tende a contenere il “problema” nonostante l’impegno dei disinfestatori, consulenti, professori, direttori di produzione, responsabili della manutenzione, progettisti, amministratori delegati, autorità sanitarie e quant’altri sono o dovrebbero essere coinvolti nell’Integrated Pest Management, che comprende anche la sempre citata: prevenzione.

 

Sembra una maledizione, l’opera del derattizzatore si porta dietro l’immagine del pifferaio magico a cui oggi si aggiunge l’obbligo di avere la bacchetta magica.

Le strutture aziendali sono un dato di fatto, si possono migliorare con illuminati piani di ristrutturazione e manutenzione. Piani che devono trovare le necessarie coperture finanziarie, altrimenti si mettono in crisi i bilanci e in pericolo gli stipendi.

Certo tutto è migliorabile e parimenti non porsi l’obiettivo che “prevenire è meglio che curare” significherebbe navigare a vista, con programmi di lotta effettuati senza la necessaria lungimiranza. Ciò detto è pur sempre vero che ci siamo trovati di fronte a riunioni in cui un’azienda alimentare era stata comperata e rivenduta due o tre volte, il personale era disorientato, l’obiettivo era la sopravvivenza dell’azienda e quindi produrre, il resto doveva essere fatto, ma non con priorità uno.

Certo la situazione può essere considerata al limite, ma è realistico affermare che la gestione aziendale deve essere armonica, ben organizzata e pianificata realisticamente.

In una occasione il direttore di produzione prese in considerazione le idee del controllo qualità, del “disinfestatore” (un ottimo disinfestatore), degli addetti alle pulizie (nello specifico la squadra interna, una cooperativa e un’impresa “specializzata”). In estrema sintesi si era deciso di fare degli interventi di emergenza, la situazione lo richiedeva! Di suddividere la fabbrica in aree, cominciare a pulire e contemporaneamente mettere delle “pezze” ove le strutture erano più fatiscenti. Lo slogan era: “Bisogna coinvolgere tutti e soprattutto che si fa sul serio, magari poco, ma bisogna vedere “da subito” i risultati”. Il disinfestatore ebbe l’autorizzazione a fare un paio di interventi straordinari. Effettivamente dopo alcuni mesi nello stabilimento si respirava un’aria nuova, la differenza fra le aree “bonificate” e le altre saltava agli occhi. Dopo due anni ci ritrovammo a festeggiare un risultato parziale, ma tale da renderci ragionevolmente soddisfatti.

PREVENIRE E PERSEVERARE

Come è andata a finire? Vorremmo poter dire che l’opera di manutenzione è proseguita nel tempo sempre con il medesimo impegno, ma non è così.

Ormai gli standard di pulizia e di disinfestazione erano nella media, anzi anche un poco meglio per cui il direttore di produzione passò la gestione dei servizi all’ufficio acquisti… il budget di spesa fu drasticamente ridotto. Una cosa è certa il tempo necessario per raggiungere un livello di “impermeabilizzazione” ai parassiti diventerà più lungo.

In ogni caso ribadiamo che prevenire è l’obiettivo strategico, ma per non rendere l’affermazione un’istanza di principio è necessario stabilirne i costi e soprattutto ottenerli tenendo presente quanto riportato di seguito:

 

Vediamo in breve di che cosa è capace il nostro amico codalunga. I suoi record sono ricavati da ricerche su entrambe le specie presenti nel nostro paese: Rattus norvegicus e Rattus rattus.

Può capitare a chi cerca di individuare i passaggi dei ratti di chiedersi se è possibile che un ratto sia in grado di arrampicarsi su un filo, di passare da un certo buco o di saltare da una certa altezza. Ebbene i ratti sono in grado di:

  • passare attraverso qualunque apertura più larga di un centimetro e mezzo quadrato;
  • arrampicarsi e spostarsi lungo i fili metallici sia in senso orizzontale sia verticale;
  • arrampicarsi all’interno di condotti e tubi che abbiano un diametro compreso tra i 4 e 10 cm;
  • arrampicarsi lungo i bordi esterni di tubazioni di qualsiasi lunghezza e larghezza purché siano fissati alla parete con una distanza massima di 7 cm;
  • strisciare su qualsiasi condotto o tubo;
  • saltare verso l’alto per più di un metro da una superficie liscia;
  • saltare in lungo per più di 1.2 m su di una superficie liscia;
  • saltare in lungo per più di 2.5 m da una altezza di 4 m; cadere da un’altezza di 15 m senza rimanere uccisi o riportare danni fisici gravi;
  • scavare in verticale nella terra per più di 1 m di profondità;
  • arrampicarsi sui muri in mattone o su qualsiasi altro materiale purché abbia una superficie abbastanza ruvida da offrire appigli;
  • arrampicarsi sulle vigne, piante rampicanti, arbusti e alberi o viaggiare senza alcuna difficoltà lungo i fili telefonici e della luce e guadagnare senza problemi i piani più alti delle costruzioni;
  • nuotare per più di 800 m in acque aperte, immergersi nell’acqua passando attraverso i sifoni dei gabinetti, nuotare nelle fogne anche controcorrente;
  • rosicchiare e scavare fori di passaggio attraverso innumerevoli materiali, compresi rivestimenti di piombo, mattoni in cotto, scorie metalliche e fogli di alluminio. Come appare chiaro la lotta contro i ratti presenta molte difficoltà proprio per le incredibili possibilità di queste specie.
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